Sembra quasi una frase fatta, un modo di dire ripetuto più e più volte, tanto che ormai ha perso gran parte del suo significato. Ma nella maggior parte dei casi si tratta della realtà, di una situazione tangibile che coinvolge migliaia di famiglie italiane. Gli anziani sono una risorsa per la nostra società, un punto di riferimento importante per imparare da chi ha già vissuto gran parte della sua vita. Inoltre sono sempre più un sostegno insostituibile per i loro figli, per i quali offrono spesso un aiuto economico e non solo, occupandosi dei nipoti mentre i genitori si trovano a lavoro, per esempio andando a prenderli a scuola e accompagnandoli a fare sport.

Insomma, i nonni sono una risorsa insostituibile e un caposaldo delle famiglie, ma purtroppo non tutti si ricordano che affrontare la senilità non è così facile, anzi. Spesso i malesseri dell'età anziana arrivano all’improvviso, senza lasciare il tempo necessario per adattarsi alla nuova condizione. Ieri eri una persona nel pieno delle tue facoltà, lavoravi, avevi una vita attiva e seguivi un ritmo frenetico, poi improvvisamente ti senti come se non servissi più a nulla e quasi accantonato dalla società.

I problemi della senilità

Il passaggio all’età anziana è una dura prova per chiunque, specialmente per chi non gode di piena salute o non si trova in una condizione sociale soddisfacente. Noi nipoti e figli dobbiamo rendercene conto, aiutando i nostri genitori e nonni a superare i loro blocchi psicologici e ritrovare la meritata libertà. Tutti hanno il diritto a vivere una vita dignitosa, specialmente oggi in un’epoca in cui le nuove tecnologie e lo sviluppo dell’umanità permettono tutto ciò con estrema semplicità. A volte basta veramente poco, piccole premure e attenzioni che offrono quel supporto indispensabile per aiutare gli anziani a vivere serenamente l’ultima parte delle loro vita, loro lo meritano, non dimentichiamoci che tutti ne hanno il diritto.

Purtroppo sempre più persone arrivano a questa età con problemi fisici, legati sia a malattie degenerative che ai normali acciacchi caratteristici della senilità. L’invecchiamento progressivo della popolazione è un problema sociale e umano, basta leggere i dati ufficiali che mostrano come il problema principale degli anziani sia l’isolamento. Ebbene si, loro non vogliono stare in casa e passare la maggior parte del loro tempo davanti alla televisione, sono ancora pieni di vita, hanno voglia di uscire, di frequentare altre persone e perché no, anche di divertirsi di tanto in tanto. Però spesso si sentono limitati, non riescono ad essere liberi come vorrebbero, intrappolati dentro quel corpo che non risponde più come prima agli stimoli esterni. Inoltre, il più delle volte il problema risiede proprio nelle loro case, che sempre più frequentemente diventano delle vere e proprie trappole.

La libertà, un diritto di tutti

Fortunatamente ci sono molte cose che possiamo fare per aiutare i nostri nonni a superare l’isolamento e i blocchi psicologici, iniziando proprio con il garantire loro il diritto alla mobilità e all’autonomia personale. A nessuno piace sentirsi prigioniero, dipendente dalla disponibilità altrui. Per questo motivo un accorgimento dovuto è permettere agli anziani di avere libero accesso a tutti gli spazi della loro casa. Spesso basta installare un semplice montascale per ridare loro la gioia e il piacere di vivere la vita, un gesto semplice e non impegnativo, che consente ai nostri nonni di essere autosufficienti, di muoversi in tutta sicurezza all’interno della loro casa, l’ambiente più importante perché simboleggia ciò che sono. 

Personalmente ho dovuto penare parecchio per convincere mio nonno a farsi installare un montascale a poltrona per anziani, non voleva sentire ragioni. Certo che non ne hai bisogno, sono sicuro che puoi muoverti liberamente anche senza, chiaro che riesci a salire ancora le scale; ripetevo queste frasi all’infinito. Poi finalmente mi sono deciso a forzare la mano e ho contattato una ditta specializzata. Ovviamente lui continuava a ripetere che stavo sprecando tempo e soldi, che non ne valeva la pena. Poi però, stanco delle continue lamentele l’ho lasciato da solo per qualche giorno, per vedere se effettivamente non voleva saperne di utilizzare questo apparecchio.

Come tornai da lui soltanto qualche giorno più tardi mi ritrovai di fronte una persona completamente differente, con una luce negli occhi che non vedevo in lui da molto tempo. Per prima cosa mi abbracciò forte e mi ringraziò, dicendomi che era stato ingiusto con me perché si trovava benissimo con il montascale e si sentiva di nuovo completamente autosufficiente e sicuro. Adesso poteva andare da un piano all’altro senza la preoccupazione di cadere. Stava bene, aveva ritrovato la fiducia in se stesso e non la finiva più, continuava a parlare e parlare. Provai una sensazione intensa ascoltando mio nonno, perché in quel momento capii l'importanza del mio regalo, gli avevo ridato la sua libertà. Lo abbracciai forte e lo stato d’eccitazione ci fece commuovere entrambi.